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Offline e online: tutti i settori che sono cambiati con l’arrivo dello streaming 

Con l’avvento dello streaming, sia online che offline, molti settori hanno subito un cambiamento radicale. Le tecnologie di streaming hanno permesso di trasmettere in diretta contenuti audiovisivi come film, musica, spettacoli e e shows in diretta streaming, eventi sportivi e molto altro ancora, consentendo un accesso immediato e in tempo reale a tali contenuti. Questo ha portato a una rivoluzione nella fruizione dei media, influenzando non solo il modo in cui gli spettatori consumano i contenuti, ma anche l’intera industria che li produce e li distribuisce. In questo articolo, esploreremo come l’introduzione dello streaming ha cambiato diversi settori, dall’intrattenimento all’educazione, dal commercio al settore degli eventi dal vivo. 

L’impatto dello streaming sui tradizionali circuiti di distribuzione 

L’arrivo dello streaming ha rivoluzionato molti settori, dal cinema alla musica, dalla televisione alla pubblicità. Grazie alla possibilità di fruire di contenuti in modo immediato e on demand, il modo in cui le persone consumano l’intrattenimento è profondamente cambiato. Ma non solo: anche il mondo del lavoro, dell’istruzione e del commercio sono stati influenzati dallo streaming e dalla sua capacità di connettere le persone in tutto il mondo. Tuttavia, come tutte le nuove tecnologie, lo streaming ha anche generato sfide e problemi, dall’aumento dell’uso di internet all’etica della condivisione dei contenuti. 

Le restrizioni imposte negli ultimi due anni e il conseguente distanziamento sociale hanno causato importanti cambiamenti nelle abitudini e nei consumi quotidiani, come ad esempio l’andare al cinema. Prima del 2019, pochi avrebbero immaginato che la visione esclusiva di un film appena uscito al cinema potesse essere sostituita dalle anteprime delle piattaforme di streaming. Ad ogni modo, nel corso del 2020 e gran parte del 2021, i cinema sono rimasti chiusi per lunghi periodi, favorendo le piattaforme di streaming che hanno visto un aumento esponenziale di nuovi iscritti e hanno reinventato la loro offerta. Va detto, comunque, che la crisi del settore cinematografico aveva origini precedenti al 2019, con l’offerta di contenuti diversi nei cinema, come concerti o opere liriche. 

Il cambiamento nelle abitudini di consumo del pubblico 

In questo complesso scenario, quali sono le strategie adottate dai concorrenti? Al momento, Disney Plus e Warner hanno annunciato una svolta di rotta con due strategie simili, incentrate sull’esclusività. Infatti, la prima ha deciso di rendere alcuni dei suoi contenuti esclusivi solo per Disney+ e altri solo per il cinema. La seconda, invece, ha deciso di mandare tutti i film in attesa di approvazione per le sale direttamente in streaming come contenuti esclusivi sulla sua piattaforma HBO Max

Questa nuova direzione, di fatto, rende accessibili a tutti, tramite le piattaforme di streaming, nuovi contenuti originariamente pensati per il cinema, innalzando ulteriormente il livello dei contenuti stessi e andando in parte a sostituire l’esperienza fisica in sala. Del resto, in poco più di un anno e mezzo, gli eventi degli ultimi 2 anni hanno causato una trasformazione radicale in tutti i settori, compreso quello del cinema e delle piattaforme di streaming. È possibile che l’emergenza sanitaria vissuta in questi anni abbia accelerato un processo di transizione e trasformazione in questi settori, che altrimenti avrebbe richiesto anni per creare nuovi spazi ed equilibri tra i nuovi player. In ogni caso, è difficile prevedere gli scenari futuri dopo la fine dell’isolamento sociale. È improbabile che si possa tornare allo status quo precedente, e sarà interessante osservare come l’industria cinematografica e delle piattaforme di streaming evolverà e si adatterà ai cambiamenti causati dagli eventi degli ultimi due anni.. 

La sfida tra le piattaforme di streaming e l’aumento della concorrenza nel mercato 

Il pubblico, come sempre accade in questioni che hanno a che fare con i media, ha già preso una decisione. Secondo la Media Nations dell’osservatore americano Ofcom, gli eventi degli ultimi due anni hanno provocato un netto cambiamento nei modelli di consumo dell’industria cinematografica. Il consumo di programmi televisivi è sceso dal 67% nel 2019 al 56% nel 2021. Oltretutto, i giovani americani tra i 16 e i 34 anni non guardano quasi più la TV in diretta ma preferiscono guardare video in differita su piattaforme come Twitch. L’analisi dei dati mostra poi che il tempo trascorso sui media tradizionali è leggermente di più rispetto alla metà di quello passato sui canali di streaming (si parla di 97 minuti) e YouTube (82 minuti), con un effetto di rivoluzione digitale. 

La sfida tra i servizi di streaming e le major sembra già decisa, ma la competizione tra le piattaforme di streaming stesse è ancora aperta. Nella sua ultima riunione trimestrale, Netflix ha rilevato che la concorrenza nel settore è diventata uno dei suoi maggiori problemi per il futuro. Con giganti come Netflix, Apple, Amazon e Disney che si contendono la supremazia, il successo finale dipenderà dalle numerose iscrizioni ottenute dalle piattaforme. Per rimanere competitivi, le piattaforme devono aumentare i costi per produrre contenuti di qualità in grado di soddisfare la crescente domanda del mercato. Con giganti come Netflix, Apple, Amazon e Disney che si contendono la supremazia, il successo finale dipenderà dalle numerose iscrizioni ottenute dalle piattaforme. Le piattaforme stanno anche lavorando per migliorare l’esperienza utente, offrendo funzionalità come la personalizzazione del contenuto e la raccomandazione di programmi in base alle preferenze degli utenti.